Cosenza, 05/08/2019 – L’allarme lanciato in queste ore dall’ l’AISNAF (Associazione Italiana Sindromi Neurodegenerative da Accumulo di Ferro) con sede  a Corigliano Rossano sul  tema dello screening neonatale, cioè la diagnosi precoce delle numerose patologie infantili, mirata ad una efficace politica preventiva dell’handicap in età pediatrica al fine di garantire una migliore qualità di vita ai bambini e tutelare la salute degli stessi ed evitare l’ insorgere di disagi familiari e dei costi della sanità nell’ormai inarrestabile corsa ai “viaggi della speranza” alla ricerca verso il Nord Italia di diagnosi e terapie, non ha lasciato insensibile il Presidente Nazionale dell’ U.Di.Con. Denis Nesci: “La Legge 167/2016 prevede che il test di screening neonatale venga eseguito gratuitamente su tutti i neonati ed è uno dei più importanti programmi di medicina preventiva pubblica che, grazie ad un semplicissimo prelievo di sangue al neonato è possibile identificare precocemente circa 40 malattie metaboliche congenite e permette, quindi, di avviare immediatamente, se necessario, la terapia più idonea per ogni patologia eventualmente riscontrata. Mentre tutte le altre Regioni italiane hanno raggiunto la copertura dell’85% di questa grandissima conquista chiamata screening neonatale – continua il Presidente Denis Nesci – la Regione Calabria si conquista la maglia nera essendo lontanissima da questa percentuale. I neonati calabresi possono effettuare solo 6 esami su 40 nelle strutture ospedaliere della regione. La Calabria ancora una volta dimostra poca attenzione al problema Sanità Pubblica e rimane in attesa della conclusione dell’iter per attivare tutti i test previsti. Questo ritardo – prosegue Denis Nesci – significa che i neonati calabresi continuano a correre il rischio di avere una diagnosi tardiva, quindi è necessario completare al più presto tutti i passaggi richiesti perché ogni momento è prezioso per salvare un neonato o risparmiargli gravi disabilità. La legge sulla diagnosi precoce serve a superare la disparità di trattamento tra bambini e assicurare a tutti lo stesso diritto alla prevenzione – conclude il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – ma ancora la Calabria, grazie alla politica distratta, è lontanissima dalla sua concreta applicazione. Crediamo e sosteniamo che l’inserimento degli screening neonatali obbligatori siano garantiti a tutti i neonati, indipendentemente dal luogo di nascita, anche a quelli calabresi”.

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