“Il caso della Tari gonfiata non può di certo passare in sordina ed è sacrosanto che i cittadini ricevano un rimborso almeno per la parte pagata in eccesso, – ha scritto in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con., Denis Nesci – pare che una famiglia di quattro persone, arrivi a pagare addirittura 280 euro in più rispetto al dovuto, un errore che è costato sacrifici e chissà quanti debiti alle famiglie. Lottiamo tutti i giorni per far sì che gli utenti non si trovino in queste condizioni, ora i comuni rimborsino oltre alle cifre errate, anche gli eventuali danni causati”.

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La notizia della Tari gonfiata sta attraversando l’Italia da Nord a Sud. Di fatto l’errore riguarda la quota fissa della tariffa, calcolata in proporzione ai metri quadrati dell’abitazione e che varia in base al numero dei componenti della famiglia. Quello che alcune amministrazioni comunali hanno sbagliato, riguarda il conteggio più volte della quota variabile, replicandola per ogni appartamento e per ogni pertinenza.

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“Ci domandiamo prima di tutto come è stato possibile che solo ora sia stato trovato l’errore costato caro ai cittadini – conclude Nesci in tono polemico – da ieri i nostri uffici sono stati presi d’assalto dalle richieste di informazioni, abbiamo già iniziato ad inviare le prime lettere con le richieste di rimborso delle cifre non dovute, non escludiamo naturalmente ulteriori azioni in merito a questa vicenda”.

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