“Le norme europee che disciplinano le proprietà dei prodotti alimentari, talvolta possono causare una progressiva perdita delle caratteristiche primarie che contraddistinguono i prodotti tipici del Made in Italy”. –  Esordisce così il Presidente Nazionale dell’Udicon Denis Nesci, sulla questione dell’olio d’oliva di cui si ritorna a parlare questa volta in merito al disegno di legge europea 2015, diretto a modificare l’articolo 7 della legge n. 9 del 2013 nella parte in cui prevede un termine minimo di conservazione non superiore ai diciotto mesi per l’olio di oliva. – “ Attuando una modifica come quella riguardante la scadenza dell’olio si mette a repentaglio la qualità del prodotto stesso, a danno dei consumatori e a sfavore della tutela cui hanno diritto, il rischio è ritrovare in commercio olio d’oliva vecchio, prediligendo quindi lo smaltimento delle scorte a discapito della qualità; inoltre è risaputo che con il passare dei mesi l’olio d’oliva perde alcune proprietà organolettiche e benefiche che lo differenziano”.  –prosegue Denis Nesci – “E’ fondamentale serbare un termine di scadenza sulle etichette, così come l’indicazione dell’anno di raccolta poiché i consumatori hanno diritto a scegliere le qualità del prodotto da acquistare; hanno diritto a essere consapevoli che il prodotto che stanno comprando è olio d’oliva extravergine proveniente da un luogo piuttosto che da un altro con l’indicazione della data di produzione.” – Conclude il Presidente –  “E’ doveroso mantenere la possibilità di scelta nell'acquisto di un prodotto, differenziando un articolo da un altro, preservando la qualità e le proprietà dei prodotti che fanno parte da sempre dell’identità di un Paese”.

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