In Germania forse, siamo arrivati ad una conclusione sulle indagini riguardanti il batterio Escherichia coli. Sono attese per oggi le analisi di laboratorio su germogli di soia, che sembrerebbero essere i responsabili dell’epidemia, la Spagna può tirare un sospiro di sollievo per essere stata scagionata dalle accuse. Purtroppo questa attesa è costata 22 morti, uno in Svezia e 21 in Germania del Nord, soprattutto nella zona di Amburgo e della Bassa Sassonia, in più sono più di 2000 i contagiati. Il Ministro dell’Agricoltura sassone Gert Lindermann ha dichiarato che il vettore dell’epidemia è stato individuato in una partita di germogli di soia provenienti da un’azienda di Uelzen, nota per la produzione di alimenti biologici e per le forniture alimentari ai ristoranti nella zona proprio in Sassonia.  E in Italia il Ministro della Salute Ferruccio  Fazio dichiara: “Abbiamo chiesto alla Germania di fare indagini non soltanto a campione generale, ma su specifiche forme di confezionamento degli alimenti” ” e ribadisce che “il nostro cibo e le nostre verdure sono assolutamente sicure”. E sempre  in Italia, si è rivelato invece un falso allarme il caso segnalato oggi dal Dolomiten, quotidiano altoatesino in lingua tedesca. Il turista tedesco ricoverato all’ospedale di Merano per una grave forma di dissenteria aveva fatto parlare del primo caso sospetto. La direzione sanitaria dell’ospedale ha però smentito: “Le analisi effettuate finora escludono che si tratti del batterio killer”, ha dichiarato il vicedirettore sanitario Pierpaolo Bertoli. Anche a Firenze, l’autopsia su una donna di 62 anni morta la scorsa notte nella sua abitazione di Sesto Fiorentino (Firenze) ha escluso una relazione con il batterio che sta seminando il panico in Europa. Allarme rientrato anche per il caso del salame di cervo insaccato in Toscana con carni di origine polacca. La presenza dell’E.coli era stata segnalata dalle autorità austriache e oggi il ministero della Salute ha reso noto che i risultati degli esami sul campione sono risultati negativi: non c’era presenza di Escherichia coli produttore di verocitotossina (VTEC).

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